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Barozzi in mostra a Badia Polesine
Una mostra ingiustamente presentata alla chetichella - quella
di Maurizio Barozzi - quasi senza pubblico, o meglio con folla maggiormente
gremita sulle tele, piuttosto che presente in sala "Gidoni", mercoledì
scorso a Badia, in orario e giornata forse non troppo confacente ad un appuntamento
culturale. Si spera che durante il fine settimana gli appassionati d'arte polesani
trovino spazi di tempo per onorare un'esposizione di quadri di raro interesse,
che si stacca dalla vena strettamente verista, portandoci un linguaggio più
fresco e moderno.
L'artista è nato a Sermide, in terra mantovana, ma è polesano
d'adozione perché vive e lavora a Ceneselli dove si trovano il suo studio
e una mostra permanente delle sue opere. Dopo il diploma conseguito all'Istituto
d'Arte di Castelmassa, ha frequentato l'Accademia di belle Arti di Brera, a
Milano.
La critica ha accompagnato con gratificanti consensi la carriera di Barozzi,
sottolineando il suo "...bisogno di evasione - come scrive Augusto Alessandri
- una umana alienazione che si riflette anche in certe inquietudini psicologiche
di volti sofferti. In fondo anche il gusto esotico che si ritrova in molte opere
diviene sentimento d'evasione dalla vita banale e trita di tutti i giorni, alla
riscoperta di nuovi motivi di vita e di più autentici e genuini valori".
"...il senso della massa - scrive più oltre il critico - viene affermato,
sviluppato e maturato in modo da conferire all'umana figura un risultato dominante
ed icastico. Colpisce in questi lavori la nitidezza del disegno : vi sono spesso
volti graffianti e sarcastici, ma anche figure morbide che sembrano riflettere
una intensa malinconia".
IL critico d'arte e letterario Gianfranco Maretti - che da anni segue e incoraggia
l'artista - sembra chiudere in una emblematica frase tutta la fatica e il risultato
dell'iter di Barozzi, affermando come il suo cammino sia "una sintesi della
vita come umana avventura che tutti ci coinvolge". Speriamo coinvolga anche
il pubblico - aggiungiamo noi - spingendolo a fare ammenda del deserto alla
vernice, con folta partecipazione nei prossimi giorni.
Grazia Giordani