Articoli e servizi culturali
Eros virtuale
Viviamo sempre più in un'epoca sovrastata
dalla macchina e schiacciata dalla telematica al punto da correre il rischio
di diventare cultori di un "eros virtuale". Trionfano infatti i sexy-videogiochi
nei locali pubblici, con possibilità di video-spogliarello di "maggiorate"
sotto forma di foto o in fumetto, che restano nude - per la gioia di grandi
e adolescenti - proprio come mamma le ha fatte, senza niente lasciare alla fantasia.
L'hard è molto gettonato e sta diventando purtroppo - per una certa tranche
di quattordicenni nazionali e polesani - una nuova "educazione sentimentale"-
si fa per dire - quella degli anni Novanta, sempre meno incline a sottolineare
anche l'interiorità degli esseri umani.
Non va dimenticato inoltre che - con la diffusione degli home computer aumenta
il numero dei ragazzi che anche a domicilio possono utilizzare videogiochi a
luci rosse e ad alto contenuto violento. Chi è abbonato a Internet, oltre
alla normale navigazione in rete, ha anche accesso ai "siti" che mostrano
foto digitalizzate di nudi per tutti i gusti sessuali.
In Italia sono circa 300 mila i video giochi in locali pubblici, con un giro
d'affari che nel '95 è stato di 400 miliardi ; i video giochi a contenuto
erotico ricoprono una percentuale ristretta, ma quanto basta per creare squilibri
o coltivare devianze in persone immature. Il vero pericolo è appunto
quello che davanti ai videogiochi cresca e si formi una generazione virtuale
per la quale la vita potrebbe ridursi a una serie di surrogati che assorbono
da uno schermo. Così l'amore diventa un succedaneo dei videogiochi hard
e non ci si rende conto di cosa sia realmente la violenza, percepita come variabile
di un gioco e si può diventare lanciatori di massi dai cavalcavia, anche
perché si è perso il contatto con la realtà, imbevuti come
si è di esperienze virtuali.
Il rischio è anche quello della solitudine, dell'isolamento che disumanizza
e taglia i contatti con l'altro, con quello che dovrebbe essere il nostro simile,
anche per litigarci, per discutere, confrontarci con lui ; i solchi sociali
si fanno sempre più profondi e difficili da colmare.
Comunque non è sempre e solo colpa del computer se i giovani non sono
preparati alla vita affettiva e sentimentale e crescono come se fossero "sintetici",
clonazioni di esseri virtuali, senza anima, né pensieri profondi. E'
abbastanza trito e banale dire che è colpa della società, colpa
dei tempi sollecitati dalla fretta e dal "tutto e subito" ; forse
siamo colpevoli di voler imitare l'America, il suo progresso incurante del cuore
dell'uomo, la sua corsa sfrenata ad un benessere di cartapesta, Noi europei
non dovremmo dimenticare il nostro retaggio storico e soprattutto noi latini
dovremmo essere ancora attenti alla nostra "mediterraneità",
solo riscoprendo e rivalutando le nostre radici, senza rincorrere falsi idoli,
potremmo ritrovare la capacità di privilegiare ancora i sentimenti, le
emozioni e quindi di insegnare ai figli a fare intelligente uso anche della
telematica, sottolineando loro che l'amore, non esce da una tastiera per brillare
nel riquadro di uno schermo, ma nasce da combinazioni e incontri umani ben più
solleticanti e costruttivi che nessuna macchina potrà mai creare. Incontri
che talvolta possono anche portare dolore, delusione, sconfitta, ma anche le
esperienze meno felici insegnano a crescere e a capire la vita che è
ben lontana da un sogno di celluloide o da un'evasione Internet : i figli vanno
difesi dal pericolo di robotizzarsi, divenendo aridi figli del multimediale.
GRAZIA GIORDANI