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Este - Rinvenuta una tavoletta con scritte in veneto antico
La storia di un popolo ed il mistero di una lingua antica, a
volte possono trovarsi racchiusi dentro un piccolo cilindro di bronzo. Questo
destino è capitato recentemente a Este e all'enigmatica tavoletta, ritrovata,
durante una campagna di scavo, importantissima per un approfondimento dell'antica
civiltà dei lontani atestini, proprio perché porta una scritta
nel venetico più antico.
Dopo il rinvenimento del singolare reperto, nel Museo Paleoveneto della città
è stata tenuta una "lezione di scavo", con illustrazioni delle
varie fasi del rinvenimento della "tavoletta inscritta da Este". La
dottoressa Baggio Bernardoni, in passato direttrice del museo, ha illustrato
con molta perizia l'ambiente dal quale è stato estratto il reperto, ovvero
l'area di scavo attorno all'Ospedale Civile, da cui sono emersi vari strati
di insediamento, sia nel periodo romano, che in età precedente. Infatti
nelle abitazioni costruite per accogliere i legionari reduci dalle campagne
militari, si riscontra il riutilizzo di muri già edificati in precedenza.
Durante lo scavo effettuato in una abitazione campione, è stata riportata
alla luce proprio la tavoletta, confusa, all'inizio, con un semplice cilindretto
di bronzo.
Riconosciuta la valenza preziosa della lamina, si è manifestato il problema
di come srotolare il reperto - attribuito, come datazione, intorno alla prima
metÓ del IV secolo a.C., - per consentirne la lettura e tentare la decifrazione.
Per poter aprire la lamina acartocciata e in avanzato stadio di corrosione,
èstato necessario il parere di un docente in conservazione dei metalli,
al fine di individuare il metodo più adatto e le tecniche più
appropriate per la pulitura della lega di bronzo da cui è formata la
tavoletta. Anna Marinetti, docente nell'ateneo veneziano, ha spiegato come sia
ora compito degli esperti di venetico di decifrare la scritta misteriosa. L'importanza
del documento consiste nel fatto che non si tratta di un'iscrizione funeraria,
ma di un testo mutilo che doveva servire ad usi di vita comune. I vocaboli purtroppo
sono incompleti e non tutti conosciuti dagli studiosi dell'antica lingua che
si troveranno davanti a un rebus intrigante e difficile, ma forse proprio per
questo, ancora più appassionante.
E' proprio il caso di dire che la civiltà venetica continua a riservare
sorprese, sia dal punto di vista delle scoperte archeologiche, che da quello
dell'interpretazione e della conoscenza degli usi e dei costumi degli abitanti
di questo spicchio del "Venetorum angulus" che il patavino Livio,
in età augustea, assegnava alle genti Venete.
Il Museo Paleoveneto di Este, meriterebbe, da parte di quanti ancora non lo
conoscono, una visita specifica tanto è ricco di rari documenti e reperti
e oggetto di interesse, prezioso scrigno di cultura.
Este è una cittadina incantevole, ai piedi dei colli Euganei, ricca di
ville e monumenti che fecero innamorare Goethe e non solo lui. Al di là
dunque del suo patrimonio archeologico, le si augura un maggior afflusso turistico
e, a questo scopo, le sue bellezze paesistiche ed architettoniche dovrebbero
essere più reclamizzate.
Grazia Giordani