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Riapre i battenti il "Museo Alternativo" Remo Brindisi a Spina
Una riapertura veramente sui generis quella del “Museo
Alterntivo” Remo Brindisi a Spina, domenica scorsa riservato solo alle
autorità e alla stampa, con la salma del Maestro inumata, proprio in
questi giorni, nel giardino di quella che fu la sua stranissima casa, temporaneamente
spoglia delle preziose opere in fase di catalogazione - così ci ha assicurato
il responsabile dell’ufficio stampa Adalberto Erani -, mentre ci conduceva
a visitare gli appartamenti privati dell’artista che qui ha abitato fino
alla morte, aprendo, generosamente, la sua casa a quanti volevano godere dell’immenso
patrimonio d’arte accumulato negli anni: ben 1.700 fra quadri, disegni
e sculture di grande firma che – solo nel 2006 – potranno ritrovare
dimora dove Brindisi le aveva poste. La suggestiva struttura – costruita
su progetto dell’architetto milanese Nanda Vigo -, lasciata in eredità
dal Maestro al comune di Comacchio, col suo prezioso contenuto, (vulnerata,
in passato, anche da un clamoroso furto, in assenza di adeguati sistemi di allarme)
interamente lastrellata all’interno di mattonelle bianche, chiusa dentro
scalee dai larghi gradini, provvisoriamente priva dei dipinti e delle sculture
di grande autore (da Modigliani a Giacometti, a Fontana, Martini, Duchamp solo
per fare pochi nomi) che un tempo eravamo abituati a veder brillare alle pareti,
fa vivere attualmente agli ospiti un clima vagamente esoterico che piacerebbe
al miglior Dario Argento.
A dare il benvenuto ai convenuti sono stati il sindaco di Comacchio Giglio Zarattini
che – sopraffatto dall’emozione – ha ricordato i momenti felici
della sua adolescenza a fianco dell’artista di cui è stato affezionato
allievo. In assenza di microfoni, gli ospiti , hanno potuto “immaginare”
anche gli interventi di Paolo Fornarola, sindaco di Penne (città d’origine
di Brindisi), e del presidente della provincia di Ferrara, Piergiorgio dall’Acqua.
affiancati da familiari dell’artista, fra cui la sorella Vittorina, e
dall’architetto Nanda Vigo.
Va qui sottolineata la singolarità del concetto di museo nel progetto
di Remo Brindisi, per cui al tradizionale compito conservativo si aggiunge quello
creativo, il museo nasce come luogo di incontro e confronto per favorire le
verifiche e la circolazione delle idee, le esperienze artistiche. per questo
motivo – apprendiamo dagli organizzatori – fu dotato di spazi espositivi
appropriati, per ospitare mostre, promuovere eventi culturali, favorire un progetto
di documentazione globale sulle arti. In proposito, Giglio Zarattini ha scritto
che: “ Il Maestro, pur non facendo una scelta stilistica, accolse nella
sua casa museo i fermenti, gli eventi e le contraddizioni culturali con forme
materiali, espressioni di un’epoca, costruendo un importante capitolo
di storia contemporanea”.
Per appassionati d’arte e turisti – solo su prenotazione telefonica
(ufficio cultura Comune di Comacchio, tel.0533/318748) sarà possibile
visitare la casa tutti i mercoledì, fino ad ottobre, per gruppi di un
minimo di 10 a un massimo di 50 persone.
GRAZIA GIORDANI