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Tutto cambia
Al mondo tutto cambia con una rapidità impressionante.
Cambiano i costumi, il pensiero politico, la morale, il comune senso del pudore,
i canoni estetici (pensate che la Venere di Milo sarebbe ancora il massimo della
bellezza femminile ai giorni nostri?), mutano gli usi e le preferenze alimentari,
il concetto di economia, le opinioni della gente in tutti i sensi, i ruoli sociali
dell'uomo e della donna; è cambiata persino la moneta.
E anche la statura degli italiani non vuole essere da meno, cambiando anche
lei in crescita. I giovani del nostro tempo stanno dunque meglio in salute,
secondo le previsioni vivranno di più - se non si abbandoneranno agli
eccessi del maledetto sabato sera - e sono cresciuti di statura rispetto all'ultima
rilevazione: due millimetri.
I nati nel 1979 sono la classe più alta nella storia d'Italia e raggiungono
in media 174,49 centimetri. Certo non dobbiamo mai dimenticare che le statistiche
ci offrono una visione globale (ricordate Trilussa con i mangiatori di polli
per cui uno ne mangiava due e l'altro restava senza, pur risultando che in media
gli italiani ne consumavano uno a testa al giorno?).
E soprattutto cresce la vita media che ha raggiunto gli ottant'anni anni: 83
per le donne e 76,6 per gli uomini (nel 1900 erano rispettivamente 43 e 42,6;
pensate al balzo in avanti!).
Questo è il ritratto in positivo offertoci dal "Rapporto 2002"
della Federazione associazioni dirigenti internisti ospedalieri (Fadoi). Ma
non sono tutte rose e fiori.
Chi si rivolge al medico si scopre spesso affetto contemporaneamente da diverse
patologie. Aumentano le complicazioni del diabete, dello scompenso cardiaco
e dell'ipertensione.
Per quanto riguarda la statura, i lombardi sono al di sopra della media nazionale;
così dicasi per gli abitanti del Lazio. Al di sotto della media il meridione,
ma in complesso gli italiani non sono i "bassotti" d'Europa. Ultimi
i sardi, mentre i più alti in assoluto sono i friulani. Dei veneti e
polesani in particolare, non abbiamo dati precisi, ma non crediamo proprio che
rappresentino il fanalino di coda.
Purtroppo, nonostante la campagna contro il fumo, continua a crescere il numero
delle ragazze - e sono proprio le donne in aumento - che non rinunciano alla
sigaretta.
Gli adolescenti sono a rischio: bevono troppa birra, fumano, snobbano la dieta
mediterranea e abusano dei fast food.
Preoccupano le ragazze vittime di anoressia e bulimia. Si gonfiano di cibo fino
a diventare obesi 9 italiani su 100, soprattutto in Lombardia. Soltanto un italiano
su dieci osserva una dieta, spesso purtroppo senza controllo medico.
Diminuiscono le malattie infettive, crescono quelle cardiovascolari.
Aumentano le allergie: sono sempre più diffuse le intolleranze al glutine
e all'ulivo. Esiste un legame tra malattie e culture regionali. In Sicilia,
ad esempio, chi viene ricoverato in ospedale, cade vittima con più frequenza
della depressione.
Dunque, in sintesi, anche se insorgono complicazioni di varia natura, differenziate
di regione in regione, gli italiani stanno diventando progressivamente più
alti e più longevi e - tutto sommato - non sono obesi quanto in America
o in altre nazioni europee e il merito sembrerebbe essere attribuito allo stile
di vita, alla prevenzione e ai progressi della medicina curativa.
La popolazione italiana, rispetto al passato, gode di case più sane,
di una nutrizione migliore, di maggiore attività sportiva e di lavori
meno usuranti fra i giovani.
I ragazzi crescono più degli antenati e questo lo si deve all'alimentazione
tipicamente italiana di pasta, verdura, frutta, condimento prevalente di olio
di oliva, tutti elementi che sono contro le malattie del progresso.
"In Italia c'è il diabete - precisa in un'intervista comparsa sul
Corriere della Sera, Gaetano Maria Fara, ordinario di igiene alla Sapienza -
ma in misura minore che in altri Paesi, e poi c'è la tendenza a diminuire
il fumo anche se aumenta nei ragazzini e nelle donne".
Stando sempre ai consigli del cattedratico, per stare meglio dovremmo mangiare
più pesce e più riso, invece di esportarlo. Più carni bianche
e più carne di maiale che oggi è maggiormente controllata, e inoltre
dovremmo fare maggior uso di cereali che sono un'ottima alternativa alle proteine
animali.
L'esperto consiglia inoltre più movimento, mangiare privilegiando il
gusto e la qualità, ma non la quantità.
Tutto cambia. E la statura e l'età media dell'umanità continuano
a crescere.
Tra cent'anni avremo dunque una popolazione di giganti quasi immortali?
GRAZIA GIORDANI