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Pronto il decalogo di Telefono Azzurro
Purtroppo è solo una questione di forma, a scapito della sostanza : in Italia siamo diventati finalmente tutti figli, con abolizione dello spregiativo figliastri, però fa difetto anche da noi - non escluso il Polesine - la capacità di un fattivo amore e di un reale rispetto per la prole.
Apprendiamo dai quotidiani che le segnalazioni raccolte dalla linea gratuita di Telefono Azzurro in diciotto mesi di attività non smentiscono la tendenza generale : su un totale di 3.580 casi raccolti, il 75 per cento delle telefonate sono partite da bambine che risultano essere vittime più frequenti degli abusi (92% dei casi, contro l'8% dei maschi). La fascia d'età "privilegiata"è quella compresa dagli 11 ai 14 anni.
Nell'ultimo anno sono passati dal 6,1% al 28% i casi di abusi sessuali sui minori, per un totale di 1.153 casi ; il 77, 1% degli abusi è subito dalle bambine, contro il 22,9 % a danno dei bambini, con incremento di età nella primissima infanzia, riguardante bimbi inferiori nell'età ai 5 anni. Il 37% degli abusi segnalati sono incesti, compiuti quindi da un membro del nucleo familiare ristretto. Ancora una volta sono maggiormente colpite le bambine, nell'84,7% dei casi e la maggior parte delle volte ad abusarne è il padre. La fascia più colpita è quella che va dai 6 ai 10 anni (32,2% dei casi). Le chiamate a Telefono Azzurro sono quasi sempre effettuate - nei casi di incesto - da persone non appartenenti alla famiglia, conoscenti o vicini di casa (41,4% dei casi), seguiti dalla madre (27,6% dei casi) ; il restante 54% è costituito da abusi sessuali extrafamiliari, commessi da non stretti appartenenti alla famiglia.
Per arginare il fenomeno Telefono Azzurro ha presentato a Stoccolma un decalogo che prevede anche un monitoraggio delle persone condannate per reati sessuali sui bambini e un piano di informazione adeguata ai minori sul fenomeno dell'abuso sessuale, la costituzione di parte civile dell'Ong e l'istituzione del difensore civico per l'infanzia.
Se una società in continuo progresso scientifico si dimostra incapace di vero amore e rispetto per l'infanzia, ben venga il decalogo di Telefono Azzurro, affiancato da leggi severe, da noi come in altri Paesi, capaci di stroncare gli abusi e sia accolta con soddisfazione ogni forma di sostegno alle madri, e servizi più efficaci, sussidi economici alla famiglia, nella speranza di driblare il pericolo di nuclei isolati, solitari, stretti in egoistica chiusura, pericolosa per l'infanzia, maggiormente esposta agli abusi e all'incesto.
Pur essendo lodevoli i provvedimenti dei legislatori e molto utile e fattivo l'operato di Telefono Azzurro con il suo decalogo, purtroppo il rispetto per l'infanzia non può venire trasmesso solo da mezzi repressivi : è come dire che il male sta a monte. Dovremmo essere capaci di cambiare l'interiorità della gente, il modo di pensare e di affrontare la vita, i valori. Solo così potremmo sperare di creare un mondo su scala infantile, a misura dei minori, minori solo per età e non anche per importanza ai nostri occhi.
Rendendoci conto che questa prospettiva è solo utopia, restiamo aggrappati al filo salvifico di Telefono Azzurro e alla forza del suo decalogo, non rinunciando al sogno di un mondo senza abusi nei confronti dei figli e dell'infanzia in genere, un mondo in cui i bambini possano vivere veramente circondati dall'amore dello stretto nucleo di casa e da quella più vasta famiglia che dovrebbe essere una sana comunità.
Grazia Giordani
Data pubblicazione su Web: 12 Settembre 2006