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Alla ricerca dell'eros perduto
Nell'era del sesso virtuale e dell'ingegneria genetica, il grande freddo erotico ha messo in crisi il futuro e sembrano irrimediabilmente lontani i tempi in cui Lou Andreas- Salomè (grande passione di Nietzsche e di Rilke) scriveva, nel suo ringraziamento a Freud: "L'eros non ha mai fine: anche là dove non si frangono i flutti impetuosi della passione, esso non fa meno sentire i suoi effetti".
L'amore muta con il cambiare della Storia, degli avvenimenti dentro cui tutti noi viviamo immersi e di cui siamo - volenti o nolenti - irrimediabilmente partecipi. L'Eros stesso è trascinato dentro questa rivoluzione dei mutamenti, proprio l'Eros che dell'atto sessuale è la forza propulsiva. Nell'epoca in cui l'amore è stato divorato dall'immagine - anche se da noi in Polesine, terra conservatrice, il fenomeno è avvertito in forma minore - il gelo erotico si comincia a sentire in tutta la sua complessità. Gli stessi spettacoli teatrali e cinematografici e molta parte della letteratura ci offre esempi di sesso etero ed omosessuale sempre più fine a se stesso, quale paradigma di corpi senza anima, senza interiorità, volti unicamente ad una edonistica ricerca. E' lontano il tempo dei lunghi corteggiamenti e della ricerca di una sintonia spirituale ed intellettuale; è più facile e meno coinvolgente un amore ginnico o addirittura virtuale.
Le tappe ci hanno condotto dall'amore solo per fini riproduttivi, a quello libero, per farci stazionare nella riproduzione senza sesso: la fecondazione artificiale e la clonazione ci porteranno appunto a questo nuovo approdo.
Le statistiche ci informano che oltre duemila nostri connazionali lamentano problemi di impotenza, mentre dal tre al dieci per cento dei matrimoni sono bianchi. Il grande malato è il desiderio e lo è al punto da aver spinto il sessuologo Willy Pasini a scrivere il saggio intitolato Desiderare il desiderio.
Dove sono finiti i latin lover nostrani?
L'astenia sessuale che sta vivendo il mondo e la nostra nazione (ne sarà esente il Polesine?) è confermata dal giro d'affari del mercato porno che l'anno scorso in Italia ha superato i 1.500 miliardi e i 15.000 in America, offrendo illusioni e proposte che raggiungono l'inverosimile. Basti pensare al video personalizzato per cui il viso del cliente viene fotografato e montato sul corpo del protagonista, al miracoloso (sarà poi vero?)cerotto antimpotenza, dalle pillole afrodisiache, ai club privati per lo scambio delle coppie, mentre la letteratura erotica imperversa.
La ricerca dell'Eros perduto si fa insistente, senza esclusioni di trovate porno-cervellotiche, proprio perché viviamo in una società che si è eroticamente impoverita tra stordimenti consumistici che annullano una sana speranza nel futuro. Sembra proprio che ci attenda un appiattimento sempre più distruttivo.
"L'Eros - scrive in proposito il cattedrattico Giovanni Reale - è la spinta propulsiva che fa salire l'uomo al livello più alto: il fascio di energie che "lega" tutte le forze dell'universo; lungi dal rinnegare l'amore fisico, Platone considera il sesso il primo dei cinque gradini di Eros: un demone che spinge l'uomo a superarsi, a trascendere se stesso, non solo procreando, ma anche alla ricerca del Bello nell'anima dell'amato (al secondo gradino della scala d'amore). Per giungere allo Spirito, al terzo grado. Su, su fino alla conquista dell'armonia posta appena sotto il livello più alto che corrisponde all congiunzione con Bene assoluto, l'identificazione con il divino. La ricerca dell'immortalità".
La ricerca dell'Eros perduto spinge sessuologi e filosofi anche al recupero di una dottrina mistica che tenda a riunificare l'uomo, superando il secolare dualismo che separa il corpo dallo spirito, il cervello dal cuore, la sessualità dal sentimento.
L'amore del Duemila è descritto con penna acuta dal filosofo-psiocologo Umberto Galimberti, autore di Paesaggi dell'anima. "Oggi la relazione è al servizio dell'identità - sottolinea il filosofo -. Ognuno fa i propri comodi, ognuno strumentalizza tutti. Si erotizza la propria immagine, il proprio successo professionale. Ci si incontra solo per inneggiare alle proprie virtù: vince l'esibizione, il gioco delle potenze, dei biglietti da visita".
Forse è anche la caduta del "mistero" nel sesso, la troppo puntuale e puntigliosa rivelazione di tutte le sue pieghe più nascoste, la sua esposizione nei minimi dettagli, una delle cause dell'impoverimento dell'Eros. Manifesti, spot televisivi, proiezioni cinematografiche, pagine di romanzo nulla lasciano ormai alla nostra infiacchita fantasia, pur ricordandoci che l'Aids è sempre in agguato.
Quale tipo di amore ci attende?
Qualcuno auspica un ritorno al passato, ad una psiche nuovamente ricca, capace di ricreare il mondo, in grado di farci ritrovare le mitiche, platoniche "ali", facendoci infine riscoprire, condotti per mano da un Eros "filosofo" e rinvigorito alla scoperta dei divini poteri dell'amore .
Questa è un'ottimistica speranza, un augurio alla nostra confusa società, anche se ben sappiamo che è molto difficile tornare indietro.
Grazia Giordani
Data pubblicazione su Web: 12 Settembre 2006