Recensioni e servizi culturali
La palla contro il muro di Guido Conti, Guanda
Lucido ritratto della crisi di una famiglia
Nel nuovo romanzo di Guido Conti
Lucido ritratto della crisi di una famiglia
Rendere interessante nero su bianco la banalità della vita, senza scadere nell'ovvietà, non è certo impresa comune. Guido Conti assolve con mano felice questo compito letterariamente difficile , ambientando nella sua Parma che - questa volta, perdendo i connotati spiccatamente padani, fa da neutro fondale alla narrazione - una crisi familiare dipinta con lucida verità. Tanto che a ogni rimbalzo de "La palla contro il muro" (Guanda, pp.182, euro 14), suo nuovo romanzo fresco di stampa, corrisponde un nostro soprassalto del cuore, a tal punto siamo presi dal dramma di Luca, io narrante dello squallido naufragio coniugale dei suoi genitori.
L'ironia di Conti sembra concentrare l'incipit dello sfacelo in un paio di mutande. Sì, proprio così, perché la storia comincia sulle note urlate di un furibondo litigio tra moglie e marito, ritmato dal rumore di cassetti rovesciati, per un paio di mutande che non si trovano. Sarebbe comica la situazione se non racchiudesse il nocciolo di livori ed incomprensioni che stanno tramutandosi in odio irreversibile ("Non avrei mai pensato - osserva Luca, capro espiatorio della difficile situazione - che un paio di mutande potesse far separare mamma e papà").
Piccinerie e meschinità di tutti i giorni affiorano pian piano, nel corso della narrazione, ponendo in luce i prodromi della crisi che sta maturando nel tempo, ritmata dallo scontento di una madre resa isterica dal confronto con la vita che vorrebbe, abitata da evasioni piacevoli, e quella che vive realmente, affaticata dalle doppie mansioni dell'impiego fuori casa e delle cure casalinghe, senza il conforto di una domestica. Ad aggravare il suo disagio sembra metterci lo zampino persino la Tv che le fa sognare cose impossibili, come sono irrealizzabili i viaggi che vorrebbe fare e non può permettersi. I suoi giorni sono monotoni, sottolineati dal comune denominatore della fatica. Può permettersi qualche pizza, qualche gelato, soste davanti alle agenzie di viaggio per sognare vacanze che le sono precluse. Allucinante il tour dentro i centri commerciali dove il demone dello shopping sembra perseguitare soprattutto chi ha redditi limitati, sollecitandolo all'acquisto prevalentemente del superfluo.
In questo clima alienato, la capacità di ritrovarsi tra coniugi, di ricucire una perduta complicità (ma c'è mai stata veramente?) si va sempre più vanificando tra la moglie incattivita dalla delusione e il marito sempre più assente, preso dalla necessità di fare carriera, migliorando la sua posizione nel mondo del lavoro.
Ad alleviare la solitudine di Luca c'è una nonna stravagante - dal genero soprannominata Vaniglia - che crede negli oroscopi e, cultrice delle telenovelas, non ha smesso di sperare in una propria storia d'amore (tanto che sembrerebbe più una nonna americana che latina, da come ci viene descritta) -, ma che è l'unica a occuparsi con un po' di partecipe cuore dello sventurato nipote.
Quella di Luca è proprio una famiglia dei nostri giorni, che non sa raccogliere i cocci per ricostruirsi, ma che si sgretola rovinosamente, allargandosi in nuove realtà affettive di mamma e papà dell'infelice bambino, fattosi adolescente.
Ci sarà un nuovo matrimonio per il padre, una nuova relazione per la madre, avvenuti dopo raffiche di ripicche e vendette che l'autore sa descriverci con sorridente ironia, in un abile mix di divertito dolore.
È la verità di questo romanzo che ci tocca nel profondo, la coincidenza con storie simili di gente che abbiamo realmente conosciuta, qui resa con prosciugata purezza di stile, scevra da scontati moralismi, sollevati dalla constatazione che il ragazzino, vittima innocente, proprio attraverso la sofferenza, raggiunge un suo salvifico equilibrio. "Piansi per la solitudine di mamma. Piansi tutte le mie rabbie e le mie paure, le botte e i dolori. All'improvviso mi accorsi che stavo veramente diventando grande".
Grazia Giordani
Grazia Giordani
Data pubblicazione su Web: 26 Marzo 2007