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Ferruccio Masini - Una mostra a Firenze, in onore del germanista
Otto anni fa, nel luglio 1988, colpito da una sofferta
malattia, moriva all'età di sessanta anni Ferruccio Masini, germanista,
drammaturgo, poeta, pittore, con lo pseudonimo di Salins. A questo aspetto poco
noto del sensibile critico e interprete di Nietzsche, di Kafka, di Benn, di
Rilke e dell'espressionismo tedesco, è stata dedicata recentemente una
giornata di studi con la partecipazione di autorevoli studiosi fra cui Massimo
Cacciari, Sergio Givone, Giuseppe Bevilacqua e Francesco Gurrieri, corredata
anche da una mostra di dipinti, disegni e acquarelli dello stesso Masini, consegnati
in un bellissimo catalogo, con il saggio introduttivo, da un titolo emblematico
"Immagine e scrittura", di Francesco Gurrieri, seguito dalle testimonianze
di Mario Specchio e Dino Pasquali. In questa mostra che vuole illustrare la
figura di Masini-Salins e che ha alcune ascendenze nell'itinerario artistico
di pittori come Paul Klee, emerge chiaramente come la proposizione Masini-Salins
possa generare degli involontari fraintendimenti.
Non c'è Ferruccio Masini e il suo "sosia" e il suo "doppio"
: c'è in realtà un unico e compenetrato Ferruccio Masini germanista,
narratore, poeta, drammaturgo. La sua pittura non è che un'altra maniera
per documentare il suo complesso itinerario artistico che affonda le proprie
radici nella grande cultura tedesca. Se alcuni suoi quadri possono richiamare
il geroglifico kafkiano o il demoniaco dostoevskjiano, tuttavia
la complessità della sua tavolozza pittorica rivela un'originale e profonda
vocazione artistica. E' indubbio però che lo studioso di Kafka, di Hoffmansthal,
di Walter Benjamin, abbia trasportato il suo scandaglio poetico e di finissimo
critico della civiltà tedesca nei suoi quadri - esposti nella mostra
di Bagno a Ripoli, paese vicino a Firenze, dove Masini abitava, e organizzata
dallo stesso comune di Bagno a Ripoli e dalle figlie Costanza e Sabina. nei
suoi Quadri dove le accensioni cromatiche, la cura del disegno, la filigrana
coloristica degli acquarelli, rivelano una ispirazione che si è sostanziata,
compenetrandosi con una appassionata, tormentata ricerca letteraria.
Grazia Giordani