Recensioni e servizi culturali
Il grido del silenzio di Danielle Thomas, Longanesi
AMORE E AVVENTURA IN ALASKA
Piacerà a chi predilige le storie d'azione, fiorite in climi esotici,
in terre lontane e un po' magiche - questo romanzo di Danielle Thomas -, autrice
nata nello Zambia da genitori inglesi. Dopo la laurea ottenuta all'università
della Città del capo, la fervida scrittrice dalle forti pulsioni umanitarie,
ha svolto attività di insegnante per quindici anni, dimostrando particolare
cura e attenzione per l'infanzia che soffre, i cosi detti "bambini difficili"
. Sempre per i tipi di Longanesi, della stessa autrice sono già stati
pubblicati con successo : I figli del buio (1992) e Voci nel vento
(1994).
In questo suo ultimo romanzo, la Thomas porta il messaggio di come in amore
nulla sia scontato, prevedibile, pianificato. Il suo credo di vita amorosa è
inserito in mobili fondali di una natura lussureggiante, sprizzante colore,
in un paese in cui le montagne sembrano unirsi al cielo, sovrastando torrenti
impetuosi di un accecante blu cobalto. Una terra quasi irreale nella sua favolosa
bellezza.
L'enigma della vita, per Casey, la protagonista della storia, sembra essere
chiuso dentro l'ossimoro del "grido del silenzio" che dà il
titolo al romanzo, ovvero dentro la voce della terra dei suoi antenati, una
specie di "richiamo della foresta", in chiave rivisitata.
Casey e Dursley, proprio nella fatata Alaska venata di travolgenti azzurri e
popolata da una fauna e una flora splendenti, vedono fallire il loro progetto
di vivificare un rapporto che dovrebbe portarli al matrimonio. Proprio perché
il sentimento d'amore è imprevedibile, le cose prendono un'altra piega
: la nostra volubile protagonista sostituirà un sentimento pacato all'"inglese"
con una passione bruciante per Hank, figlio autentico ed appassionato di quella
bruciante natura.
Amori sepolti e passioni rinnovate, si annodano e complicano su fondali vividi
di scene di caccia e pesca in cui la natura prevale prepotente sovrana, in cui
l'istinto prevarica la ragione, tenendo il lettore con il fiato sospeso.
Certe scene di caccia all'orso ci richiamano il Cucciolo della nostra
infanzia, il poetico romanzo della Rawlings, in cui l'avventura prevaleva sull'amore.
Danelle Thomas regala un taglio diverso alla struttura della sua opera, proprio
perché è il sentimento amoroso che interessa soprattutto la sua
penna, alal ricerca di forze e passioni primitive.
Le descrizioni paesistiche sono intense, pennellate di un colore corposo e denso
che crea vividi contrasti. L'incipit stesso del romanzo è accattivante
e in linea con l'afflato cromatico della Thomas :"Gli artigli affilati
e ricurvi - scrive l'autrice - come uncini, avevano il colore dell'avorio antico
e scavavano in profondità nelle carni del salmone che ancora si agitava
convulsamente. Rivoli di sangue tingevano le squame argentee di rosso intenso".
Dursley, il nubendo sposo che si vede soppiantato dal fascino sensuale e travolgente
di Hank dovrà combattere sia contro la forza della natura che contro
quella del rivale, in un gioco continuo di imprevisti, di colpi di scena che
tengono desta la voglia di andare in fondo dei cultori del romanzo d'avventura.
Grazia Giordani