Recensioni e servizi culturali
L'alba delle passioni di Alfredo
Todisco, Mondadori
in Accademia dei Concordi a Rovigo
In una serata da lupi, con un'acquazzone da Rajpur - il paese
delle grandi piogge - Alfredo Todisco ha fatto il suo ingresso nella mitica
Sala degli Arazzi, in Accademia dei Concordi, accolto da un pubblico molto caloroso
che, per venirlo ad ascoltare, aveva sfidato l'inclemenza del tempo. Presentato
sapientemente dal vicepresidente della Concordiana Enrico Zerbinati, con un
excursus sull'opera e sul suo ultimo romanzo - "L'Alba delle passioni",
edito da Mondadori - Todisco ha ricevuto anche il benvenuto dal vicepresidente
del Circolo della Stampa, Orazio Cappellari e della Dante Alighieri, Miro Penzo.
Lo scrittore, meridionale d'origine e triestino d'adozione, ha esordito nel
giornalismo a Roma, come collaboratore del "Mondo"di Mario Pannunzio.
Successivamente Þ entrato nella redazione dell' "Europeo" e
ha lavorato come corrispondente e inviato speciale della "Stampa"
e del "Corriere della Sera".
Ha pubblicato i romanzi: Irene in Africa (Zigiotti 1950), Il Corpo
(Rusconi 1972), Storia naturale di una passione (Rizzoli 1976), La
prima spiaggia (Rizzoli 1978), Un seduttore pentito (Rizzoli 1983),
Rimedi per il mal d'amore (Mondadori 1991), Odio d'amore, (Mondadori
1992) e i saggi: Viaggio in India (Einaudi 1962), Campionario
(Vallecchi 1966), Animali addio (Sei 1973), Breviario di ecologia
(Rusconi 1974), Ma che lingua parliamo (Longanesi 1984), Taccuino
africano (Mondadori 1987).
Con la sua grande carica affabulatrice ed istrionica, lo scrittore ha saputo
creare un feeling immediato, con il pubblico con cui ha dialogato, rendendolo
partecipe e stabilendo quasi un magico transfert, mentre illustrava i sentimenti
e il ritratto dei suoi personaggi dell'ultimo romanzo: due storie d'amore parallele,
o meglio la vicenda amorosa di Cleo e Stefano, due giovanissimi che si aprono
alla vita, e quella pi¨ adulta di Ferdianda e Adriano, forse "nom de
plume" dello scrittore stesso. Non Þ certo un mistero che chi scrive
spesso trasferisce parte di sÚ nei suoi personaggi: non Þ forse
vero che Flaubert dichiarava: "Madame Bauvary c'est moi?"
L'amore descritto da Todisco, eterno tema dei suoi romanzi, appare come carnalitÓ
inquieta ed infiammata, trepido nella coppia in erba, troppo consapevole forse,
in quella pi¨ matura, soprattutto da parte del tormentato Adriano, che impara
ad amare proprio dalla sensuale e tenera Ferdinanda, capace di guarirlo "dall'astenia
del sentimento amoroso".
"Sý, l'amore era proprio un filtro - scrive Todisco, in chiusura
dell'appassionante libro - un filtro straordinario, senza il quale tutto rimaneva
nella sporcizia. E questa veritÓ cosý semplice, che non sarebbe
stato in grado di avvertire senza l'influsso stellare che gli era venuto da
Ferdinanda, l'aveva visto fiorire sul viso di Cleo che aveva affrontato il mostro
con il pi¨ tranquillo e rapito candore. Grazie a queste care amiche, egli
si era liberato da un incubo. E sentiva che ora tutto valeva la pena, e che
sarebbe stato grato alla sorte anche se, dopo la caduta, l'ipotesi pi¨ sfavorevole
dei medici - che per? non era affatto inevitabile - lo avesse sbarcato solo
un po' in anticipo al capolinea delle passioni".
Un romanzo che si legge senza pause - questo di Todisco- per poi rileggerlo
e centellinarlo piano, non pi¨ sospinti dall'ansia della trama, ma piuttosto
invitati a gustare certi preziosismi linguistici, citazioni colte senza essere
pedanti, che rendono pi¨ ricco il tessuto narrativo.
La serata ha avuto un'indimenticabile appendice nel ristorante "Al Ponte"
di Luciano Rizzato a Lusia, dove lo scrittore, supercoccolato dalle signore,
ha regalato ancora una "performance" del suo spirito trasgressivo
ed anticonvenzionale, raccontando gustosi aneddoti della sua vita di giornalista,
dicendo versi (che non devono essere declamati o recitati, per carità,
si è raccomandato!), coinvolgendo gli ospiti divertiti, della sua tavola,
a cui ha promesso che a Rovigo farà ritorno.
Grazia Giordani