Recensioni e servizi culturali
La lettera d'amore di Cathleen Schine, Adelphi
Ci sono autori in grado di dare una svolta al
mondo della letteratura, per originalità del lessico o perché
sconvolgono i canoni classici dello scrivere. Tra costoro io collocherei Cathleen
Schine, newyorkese, che ha al suo attivo i romanzi Alice in Bell e To
the Birdhouse e ora La lettera d'amore, uscita per i tipi della Adelphi.
Siamo nel New England.Teatro dell'azione è soprattutto una libreria dipinta
di rosa : la Horatio Street Books ; personaggio principale è una fascinosa
libraia, divorziata, senza rimpianti, piena di passione per il suo lavoro, a
cui fanno da corona commesse e soprattutto uno studente commesso ,Johnny. Questa
libreria diventa quasi il centro del piccolo universo della cittadina di Pequot.
Una mattina la libraia trova fra le carte della sua posta una misteriosa lettera
d'amore, indirizzata a una "Capra" - pseudonimo della destinataria
- da parte di un altrettanto misterioso "Montone", pseudonimo del
mittente.(pag.17)
Il testo della lettera diventa pretesto per mille equivoci, giochi di parole
incrociati, sospetti che si vanno ad appuntare nel vissuto di molti dei personaggi
del romanzo. Si verifica un surreale ping-pong, all'insegna della levitas
della penna dell'autrice che costruisce la sua storia in uno stile di ironico
romanticismo.
La novità del libro sta dunque nel connubio romanticismo-ironia, nell'aver
creato un giallo a sfondo amoroso - usando le parole della lettera, come un
refrain, un ritornello ripetitivo e incalzante nel corso di tutta la narrazione
- e nella struttura del dialogo, per cui vengono riportate in un mix gradevolissimo
non solo le botte e risposte dei dialoganti, ma anche il loro retro pensiero.(pag.55)
Helen aveva una personalità seduttiva perché le piaceva piacere,
ma soprattutto perché voleva compiacere i clienti inducendoli all'acquisto
(vedi bandella di copertina seconda)
Tra la bella libraia e il giovane commesso nasce una passione travolgente, quanto
trasgressiva ; Helen - per età - avrebbe potuto essere comodamente madre
del giovanotto. La lettera è sempre fra loro, fra tutti gli abitanti
di Pequot e i frequentatori della libreria. I sospetti si fanno sempre più
aggrovigliati ed improbabili. L'amore passione dei due amanti così spaiati
per età, ma così appaiati per intensità di sentimenti diventa
sempre più ardente e sofferta.
I caratteri delle figure minori sono dipinti con mano maestra, vedasi la bibliotecaria
miss Skattergoods - che finisce col legarsi da sentimenti saffici con Lilian,
la madre di Helen - e la sofisticatissima nonna Eleanor, e le giovani commesse
tatuate e con orecchini al naso.
Ci sono pagine hard, scritte con penna che ignora il pudore, eppure non
offende la sensibilità di chi legge, perché la leggerezza e il
disincanto dell'autrice, fa volare il lettore, senza permettergli di scandalizzarsi.
C'è anche tanta poesia (vedi l'incipit del romanzo), voglia onomastica
di giocare con le parole, un filo semantico lega tutta l'opera, dove il linguaggio
ha un suo peso veramente determinate.
Ma la lettera chi l'ha scritta ?
E' stato Johnny alla sua Helen ?
Le commesse innamorate della libraia ?
Qualche cliente che aveva flirtato con lei ?
La curiosità aumenta di pagina in pagina, ma non sarò certo io
a rivelarvi l'autore : sarebbe tradire il romanzo, tradire l'autrice e soprattutto
tradire voi, che in quanto lettori meritate rispetto ; è giusto che sia
protetta la vostra voglia di scoprirlo da soli.
Grazia Giordani