Recensioni e servizi culturali


La torre della solitudine di Valerio Massimo Manfredi

E' un romanzo atipico La torre della solitudine di Valerio Massimo Manfredi, atipico per il genere che tocca tematiche di avventura archeologica, quasi fantascientifica : un vero puzzle filologico, con forti pulsioni amorose, ci fa entrare dentro la storia di una civiltà tracotante e temeraria che ha osato l'inosabile, sullo sfondo delle più suggestive civiltà mediterranee.
L'autore è uno studioso del mondo antico che ha insegnato in varie università italiane e straniere. Nel 1955 ha tenuto un corso come maitre de conferences alla Sorbona. Ha pubblicato numerosi saggi ed articoli scientifici, fra cui Senofonte-Anabasi (1980), La strada dei diecimila (1986), Gli Etruschi in val Padana (1991) ecc. Come autore di narrativa ha pubblicato presso Mondadori : Palladion, Lo scudo di Talos, L'Oracolo, Le Paludi di Esperia, Storie d'inverno.
Ne La torre del silenzio, la capacità di Manfredi di creare un clima inquietante e misterioso è più acuta che mai, tale da spingere il lettore ad addentrarsi con viva curiosità dentro le complicate spire della trama - che, seppure in alcuni punti può apparire un po'macchinosa - è pur sempre avvincente e piena di suspense.
L'autore fa correre i suoi lettori attraverso i secoli, a partire da un drappello di soldati romani che nel deserto del Sahara è annientato da una presenza feroce e misteriosa, nascosta in una torre solitaria, per giungere venti secoli dopo - negli anni Trenta - a un giovane archeologo legato per complicate vicende, all'aruspice Avile Vipinas, unico superstite dell'eccidio toccato al drappello romano. Al mistero si aggiunge mistero con coinvolgimento persino di Guglielmo Marconi che capta un misterioso segnale che giunge dagli abissi dello spazio.
Dentro gli intricati rimandi della trama trova posto anche l'amore incarnato nella bellissima Arad, nelle cui vene scorre il sangue delle antichissime regine di Meroe.
Chi è l'essere tenebroso che dorme nella Torre ?
Qual è il segreto dell'affascinante Arad ?
Certamente non faremmo un buon servizio né ai lettori né all'autore che è riuscito a tenerli fino alle ultime pagine con il fiato sospeso, sciogliendo qui l'enigma, preferiamo lasciare che sia la lettura attenta e coinvolta a svelare i molti misteri di questo intrigante romanzo, scritto con penna colta e con grande capacità di costruire personaggi veri ed immaginari, in una girandola ubriacante di avvenimenti verosimili ed immaginari.

Grazia Giordani

Torna all'indice delle Recensioni