Recensioni e servizi culturali
MARIA CALLAS: UNA DONNA,
UNA VOCE, UN MITO
In mostra a Palazzo Roncale documenti , carteggi e fotografie dell'artista
Cinquant'anni fa Maria Callas prestava la sua magica voce
all'"Aida" di Verdi, al Teatro Sociale di Rovigo, ottenendo uno strepitoso
consenso di pubblico e critica.
"Al successo - scriveva, nell'ottobre del '48, il critico musicale del
Gazzettino - hanno concorso Maria Callas con i suoi acuti limpidi come il cristallo...Maria
Callas...è il miglior soprano drammatico che da molti anni calchi le
vecchie tavole del nostro Sociale... Questa giovane artista ha la grande fortuna
di possedere una voce quasi stranamente sensuale, nel registro medio e basso
e raramente limpida in quello acuto e ha il grande merito di usarla con intelligenza
e cuore".
Il ritrovamento di una bella foto che documenta il passaggio di Maria Callas
al ristorante rodigino, dopo l'applauditissima recita, affiancata dal tenore
Turrini e dal mezzosoprano Pirazzini, rende ancora più "ad hoc"
la sosta nel capoluogo altopolesano della mostra itinerante, dedicata alla grande
artista. L'esposizione, promossa dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di
Padova e Rovigo, è curata con intelligente impegno da Bruno Tosi, presidente
dall'Associazione Maria Callas.
Nel corso della conferenza stampa, la vigilia dell'apertura ufficiale, il sindaco
Baratella ha portato il suo cordiale benvenuto agli ospiti, il presidente della
Fondazione Sammartini ha sottolineato l'opportunità di scegliere Rovigo
quale sede dell' esposizione "per le forti tradizioni liriche che contraddistinguono
questa città e per il legame diretto proprio con la grande cantante lirica.
Si festeggia infatti una ricorrenza molto importante, sempre legata alla città,
cioè la memorabile interpretazione di Maria Callas dell'"Aida"
sul palcoscenico del Teatro Sociale di Rovigo il 19 ottobre '48".
Il curatore della mostra ha raccontato flash della vita del soprano, regalando
all'uditorio un ritratto veritiero e per niente oleografico della donna interessante
ed inquieta e dell'artista sublime. La presenza in sala del mezzosoprano rodigino
Serena Lazzarini, vincitrice del premio Maria Callas nel '90, è stata
sottolineata da applausi del pubblico. "La grande artista mi ha portato
fortuna" - ha affermato la giovane cantante - visibilmente toccata dai
ricordi e dalle emozioni suscitate dalla visita alla mostra.
L'esposizione comprende costumi di scena ed abiti della vita privata della Callas,
firmatissimi, pannelli con immagini della carriera da Atene al debutto all'Arena
e alla Fenice di Venezia, dalla Scala al Giappone, dove ha concluso nel '74
la sua attività. Chi visiterà la mostra non potrà non restare
colpito dal "ritorno" dell'artista fra noi, ricreato dall'esposizione
di suoi frammenti di vita, dalle sue lettere scritte e ricevute (particolarmente
toccante il carteggio intercorso con Pasolini), dai cimeli e dagli oggetti del
suo vivere pubblico e quotidiano.
La voce indimenticabile dell'artista "pioggia sulla terra riarsa, manna
celeste, tragedia, invettiva" - come scrive Milena Milani - fa da sfondo
struggente ed evocativo per chi si accosta al vissuto della Callas e "spia"
dentro il suo passato, girovagando fra le bacheche, sapientemente allestite
nelle sale del cinquecentesco Palazzo Roncale, consapevole di entrare nell'anima
e nel cuore di una donna che è stata annientata dalla solitudine.
Grazia Giordani