Recensioni e servizi culturali
Struggimento di J.D.Landis, Neri Pozza
STORIA DI TRE GRANDI DELLA MUSICA SUL PENTAGRAMMA DI AMORE
E FOLLIA
Realtà e invenzione si inseguono in frenetica danza nelle belle pagine
di "Struggimento" di J.D.Landis, biografia romanzata della grande
storia d'amore tra Robert Schumann, Clara Wieck e Johannes Brahms, che Neri
Pozza ci propone nell'agile traduzione di Francesca Diano.
L'autore del New Hampshire, vincitore di un ambito premio istituito dall'American
Academy of Arts and Letters, per il suo precedente romanzo "Lying in Bed",
riesce in "Struggimento", a ricostruire ambienti ed atmosfere ottocentesche
con vero talento, quale fondale alla vita dei tre grandi protagonisti, che spiccano
nell'immenso affresco, attorniati dai personaggi e dagli eventi de loro tempo.
I passaggi psicologici sottili ci fanno conoscere Robert Schumann, fin dalla
giovinezza predestinato alla follia, con quel suo suonare ossessivo, al punto
da massacrarsi le dita sanguinanti sulla tastiera; ce ne fanno comprendere la
genialità, le stravaganze, la vita border-line in tutti i sensi e ci
fanno emozionare per l'incontro con la giovanissima Clara, la pianista più
grande di tutti i tempi, l' "enfant prodige", che ha saputo mantenere
fino in fondo le sue promesse.
Sembrava destinato alla carriera forense il giovane Robert, ma non ha tardato
a dedicarsi alla sua naturale propensione, perché "la legge è
per coloro che vogliono confortare chi soffre; la musica è per coloro
che trovano conforto nella sofferenza".
E, in realtà, al di là dei personaggi che la creano e la suonano,
la musica è la vera grande protagonista di questo romanzo, che - dentro
il suo ideale pentagramma - sembra imprigionare impulsi e desideri della sensualissima
Clara, tenera ed ironica ad un tempo, così affascinante da aver potuto
ammaliare due geni della musica: Schumann e Brahms con eguale forza e coinvolgimento.
E questi due grandi artisti non erano stati i soli ad amarla e ad idolatrarla,
perché quando Clara "suonava il pianoforte, il mondo era ai suoi
piedi. A Vienna avevano persino dato il suo nome a un dolce, torta alla Wieck,
così potevano mangiarla. Nel "Theaterzeitung" l'avevano descritta
come una pasta di leggerezza eterea che volava in bocca come un angelo".
Languore e fuoco in tutti i momenti d'amore, prima e dopo le nozze (raggiunte
a suon di contese legali con il padre di Clara, dissenziente) tra i due personaggi
principali del romanzo, con caldo rilievo per la descrizione del primo bacio
tra il venticinquenne Robert, già aureolato dalla fama di genio musicale,
e la sedicenne, ardente Clara, esausta per aver trascorso l'intera serata ad
eseguire al piano una sonata in sol minore di Schumann, particolarmente difficile.
Landis ci dà quindi modo di vivere, come se entrassimo magicamente anche
noi nella pagina, la storia d'amore tra due delle personalità più
interessanti ed estrose del XIX secolo: la grandissima virtuosa della tastiera
e il geniale compositore, paradigmi dello spirito e del clima artistico di un'epoca
speciale, in cui l'Arte ha saputo romanticamente sbocciare a pieno ritmo.
Nella vita familiare e artistica dei due sposi, arriva all'improvviso, come
una folgore, "un angelo, un demone, un ragazzo dalla voce di bambino, dal
nome vagamente familiare di Johannes Brahms, con lunghi capelli biondi e occhi
azzurri e mani forti".
Sì, un angelo e un demone veramente: angelico per l'aiuto e la protezione
che offrirà a Clara, quando la pazzia di Robert urlerà furiosa
dentro e fuori la sua testa, spingendolo, dopo mille stranezze ed allucinazioni
sonore, ad un tentativo di suicidio; diabolico per l'inevitabile sensazione
di gelosia e di dubbio da parte del musicista sconvolto, indotto addirittura
a pensare che Felix, il suo ultimo nato - che aveva visto la luce durante la
sua permanenza in manicomio -, fosse in realtà figlio di Johannes.
La penna delicata dell'autore riesce ad esprimere con estrema finezza l'amore
triplice dei tre artisti, legati fino alla morte, facendo vibrare intorno a
loro, le melodie e la presenza di Schubert, Chopin, Mendelssohn e di altri grandi
del tempo, in un abbacinante vortice di sempre più intenso "struggimento".
Grazia Giordani