"L'ANIMA DEL GATTO"
Bagaloni Editore, 1990


Presentazione romanzo con Lorenzo Reggiani


Presentazione romanzo con Dario Nicoli


Grazia firma il primo volume del romanzo


Presentazione all'Accademia dei Concordi - Invito


Gli altri romanzi

Home Page

Comprende ventitre racconti, in parte autobiografici (fra cui: Pelle di ramarro, Aurelio, Arabesco); in parte nati da fatti di cronaca o da racconti di persone incontrate nel corso della vita. (cfr. L'anima del gatto che ha dato il titolo alla raccolta, ispirato dalle confidenze di un'amica).
L'autrice ha sempre preso spunto da fatti reali, dilatandoli poi attraverso la lente d'ingrandimento della sua ispirazione letteraria.
Nella prefazione, Flaminio De Poli, raffinato uomo di lettere e saggista, docente di discipline umanistiche negli anni liceali della scrittrice, sottolinea come nella Giordani risplenda "la ricercatezza stilistica, il linguaggio terso e pulito, solo di tanto in tanto affabilmente salottiero" E come "Immagini aeree fatte di niente abbiano la forza segreta dei respiri profondi. Quelli che assorbono le tensioni estreme e le scaricano nel mondo del polo negativo. Vi succedono pause di silenzio, trine di ricordi al centro di un'infanzia ignara alla quale la Giordani appare fortemente affezionata. Senza sofferenza, perché la rivive come se fosse una realtà senza tramonti.
Arabesco, Ritratto in cornice, Pelle di ramarro ed altri racconti sono piccole perle narrative, schegge incandescenti di vita. Come certi fiori appartati di campo, che si lasciano osservare da lontano: soltanto un breve soffio di vento anacronistico ed estraneo, varrebbe a dissolverli…"
La raccolta, dedicata a Hena - morta pochi giorni prima che il libro fosse stampato - si apre con il racconto da cui ha preso il titolo, storia di un suggestivo transfert psicologico uomo-animale, e prosegue con: Le amiche, sensuale narrazione con doppio finale - espediente letterario caro allo stile narrativo dell'autrice -; Tavolo da bridge nasce dall'hobby del marito della scrittrice, valente bridgista; Arabesco, scritto negli anni Settanta è strettamente autobiografico, venato di frizzante ironia; L'Indemoniata è stato ispirato da un servizio sugli esorcisti e i "posseduti", al tempo della presenza della cronista nelle pagine de Il Resto del Carlino; Ritratto in cornice e prende avvio da un fatto realmente accaduto ad un'antenata dell'autrice, fuggita di casa con un violinista; Clodoveo e Rosa e Le spoglie d'Ignazia sono ancora racconti di famiglia. Degni di rilievo speciale - stando ai giudizi critici della stampa -: La bretella rossa che continua in Ippolito si sveglia, improntati ad una realtà visionaria e volutamente paradossale.

Come comincia:
Nerone era un gatto con l'anima, così almeno credeva il suo padrone, un anziano ingegnere che, reso obeso dall'età, conduceva da anni una vita inerte, troppo sedentaria.
Il bel micio dal superbo mantello, color della notte, era entrato nella sua vita quasi per caso, dopo aver girovagato a lungo nel dedalo di vie della Padova storica. Play boy del mondo gattesco, Nerone era l'immagine della forza, era il fuoco bruciante e ardito della vita.
L'ingegnere aveva la certezza che fosse avvenuto un misterioso transfert tra il suo spirito ormai stanco ed infiacchito e l'animo fiero del gatto, quasi un tacito patto faustiano che gli ridava voglia di vivere, anche se per procura, per interposto animale.
Non si sentiva più una carrozza vuota, ferma in un binario morto senza speranza di ripartire. Letture e ascolto della musica erano sembrati, al comparire della malattia, i suoi unici svaghi possibili. Ora non era più così. Ogni volta che vedeva Nerone tornare pesto per le battaglie d'amore, risentiva battergli la danza della vita, riprendeva interesse a quanto gli accadeva intorno. Immaginava…



E' proibito qualsiasi utilizzo delle immagini e dei testi di questo sito salvo esplicito consenso scritto.
© Tutti i diritti riservati da Grazia Giordani