UGO OJETTI "Il corriere della sera" 12 maggio 1934 XIX Biennale di Venezia (...) Il Giordani di Bologna, col gruppo di due Danzatrici in piedi, dai corpi impeccabili, dai volti sereni, quasi già intenti alla musica che le staccherà dalla terra ... |
CORRADO PADOVANI "Corriere padano" 12 maggio 1934 XIX Biennale di Venezia (...) Vogliamo segnalare due notevoli scoperte della XIX biennale. Una è il giovanissimo Giordani di Bologna con un gruppo di due belle e robuste Danzatrici interpretate in modo originalissimo e libero dall'influsso di altri scultori moderni come per es. il Martini ... |
ALBERTO SPAINI "Il resto del carlino" 16 giugno 1934 XIX Biennale di Venezia (...) Giorgio Giordani con il suo gruppo "Danzatrici" costituisce la rivelazione, in fatto di scultura, della Biennale di quest'anno. Il giovane artista bolognese è ugualmente lontano dal verismo che deprime i nostri scultori, e dalle tendenze architettoniche che minacciano di falsare la loro arte. Le figure di giovanette, del suo gruppo, sono lavorate con un invidiabile senso plastico; e se nella falsa ingenuità dei nessi fra massa e massa traspaiono i mezzi preferiti da Arturo Martini, questo non vuol dire nulla, poichè su di un giovane che possiede veramente il dono dell'arte, Arturo Martini non può mancare oggi di esercitare una certa influenza; che nel caso del Giordani, però, non va oltre le semplici formule. Il nostro bolognese ha una tranquillità di spirito, che al nervoso, sensibile Martini è sempre mancata. Certi particolari delle "Danzatrici" sono forse al di sotto della compostezza stilistica del resto del gruppo (le gambe, per esempio); in essi lo scultore non ha saputo liberarsi completamente della schiavitù del modello. Questo conferma ancora di più la coscienza ed il controllo col quale il Giordani persegue il suo ideale ... |